In questi giorni ho avuto parecchio da fare e tra le cose da fare c’era sempre rispondere alle telefonate di quei clienti che non vorresti mai.
In questo articolo, tratto da un post che ha acquisito un buon successo su Facebook, raccolgo un insieme di clienti che non vorresti mai e ti invito ad ampliare la lista scrivendo nei commenti. Quello che scriverai lo integrerò nell’articolo 🙂 .
I clienti che non vorresti mai
Tutto è iniziato quando all’improvviso nello stesso giorno mi sono accorto di aver affrontato due tipologie di clienti davvero particolari.
Il primo era un cliente per il quale avevo svolto un lavoro, ma che mi chiedeva continuamente di fare altro nonostante avessi già fatto molto di più. Ogni volta mi venivano dette strane scuse del tipo “lo facciamo per testarti, perché poi può nascere una collaborazione a vita”.
Il secondo, dopo avergli comunicato una cifra oraria oltre tutto scontata per via della lunghezza del progetto, mi ha prima detto “cavolo è tanto” e poi da lì ha iniziato ad inventarsi scuse su scuse del tipo “tu ieri mattina non eri presente su Skype quindi non ti ho dato nemmeno fatto uno squillo al telefono”. Come se tra le mille cose che devo tenere aperte, tengo anche Skype solo perché potresti aver voglia di scrivermi in un orario non definito tra le 8.00 e le 18.00.
In ogni caso un po’ queste cose mi fanno sorridere. Per chi non è ancora un libero professionista forse non si rende ancora conto che i clienti che non vorresti mai sono il 90% delle persone che ti chiamano ogni giorno.
L’elenco dei clienti che non vorresti mai
Ti metto quì l’elenco di tutti quelli inclusi in questo post su Facebook e pian piano ne verranno aggiunti altri anche grazie a chi commenterà sotto a questo articolo.
I clienti che non vorresti mai
- Quelli che vogliono decidere il prezzo
- Quelli che vogliono decidere quanto tempo ci vuole
- Quelli che pensano che ci voglia mezz’ora perché tanto è una “cazzata”
- Quelli che credono che tu non stai lavorando quindi DEVI iniziare dopo 1 minuto a lavorare per loro
- Quelli che perdono più tempo a descriverti perché ti vogliono pagare in nero che a parlarti del progetto
- Quelli che ti parlano 1 ora del fatto che hanno una grande idea, ma in realtà alla fine scoprono che già esiste
- Quelli che ti danno un appuntamento ma poi scompaiono
- Quelli che hanno il nipote che glielo avrebbe fatto, ma adesso deve studiare
- Quelli che hanno l’amico programmatore, ma adesso non ha tempo
- Quelli che vogliono fondare una startup e ti pagano con “la fiducia nel progetto ed il 15% delle quote”
- Quelli che ti dicono “ci sentiamo domani mattina” e poi si aspettano che tu per tutta la mattina hai aspettato loro su Skype senza mai chiuderlo come se già Eclipse, Safari, Number, Chrome, Firefox, Sublime, Tomcat, PostgreSQL, Gimp, ecc. non bastassero
- Quelli che si millantano come grandi ricconi grazie al loro business vincente, ma il sito web massimo 200 euro
- Quelli che ti dicono che sei un grande scemo a non avergli fatto il bot per Telegram per 40 euro, perché in futuro ti avrebbero chiamato SEMPRE
- Quelli che danno per scontato che tu sai tutto di ogni cosa, però di esperti come loro in Italia ce ne sono pochi
- Quelli che ti dicono che gli si è rotto il computer ed allora finché non vedono il risultato non ti pagano
- Quelli che vorrebbero un sito web e ti continuano a dire che tu sei il professionista. Si vogliono affidare a te, però poi vogliono il sito web pieno di cose fuorvianti ed icone che brillano. Loro hanno sempre ragione, ma sei tu l’esperto
- Quelli che se poi riescono a vendere sul loro e-commerce allora ti pagano
- Quelli che possono aspettare anche 6 mesi, però è incredibile che dopo 2 giorni non c’è ancora nemmeno l’homepage
- Quelli che sono convinti di aver trovato qualcuno che gli fa una web app grande quanto Amazon per 1000 euro, però ti scrivono a te per 2 mesi di seguito perché comunque se scendi di 3000 euro allora si può fare
- Quelli che hanno letto online “il tuo sito gratis in pochi semplici passi” ed adesso vogliono che tu gli fai un sito gratis perché loro da soli non sono capaci
- Quelli che iniziano a calcolare l’ipotetico guadagno sulla loro idea: “Supponiamo che su 100’000 la utilizzino solo il 40% disposti a pagare 25 euro, allora guadagneremmo un milione e tu avresti il 50%”. Vorrei dire a questa categoria di persone che un tasso di conversione o acquisizione del cliente al 4% (non il 40%!!) è un ottimo risultato che già costa sudore!
- Quelli che: “Non capisco perché uno come te non riesca a capire quanto la mia idea sia fantastica”. Direi così fantastica che tu non vuoi investirci nemmeno 1000 euro e in caso pagherai tutti in base ad un eventuale guadagno.
- Quelli che ti chiamano per chiederti un giudizio sul programmatore che gli ha fatto il software, ma dopo un anno li ha lasciati a piedi. Attenzione allo smell! A volte il programmatore precedente era un “cugino” o non veniva pagato.
- Quelli che dopo tutta la documentazione prodotta ti chiamano per farti sempre le solite domande e ricevono sempre le solite risposte: “Trovi tutto a pagina 15 della documentazione”.
Da questo momento in poi continueremo insieme ad aggiornare questa lista 🙂 .
[Aggiunti punti 21, 22, 23, 24]
Una piccola conclusione
Una delle cose più interessanti dei clienti che non vorresti mai è che alcuni di loro, se poi li incontri di persona, sono spesso dei conigli. Sono le stesse persone che in questa vita accettano tutto, ma che al telefono e per mail fanno la voce grossa.
Mi chiedo se quando vanno al supermercato sono tra quelli che si lamentano con il cassiere se il pane costa tanto, perché tanto alla fine basta un po’ di farina e poi il panettiere quanto gli ci vorrà mai a fare il pane. E’ una vita che lo fa, per lui è una cavolata. Dovrebbe costare 10 centesimi al chilo, e ci sto rimettendo.
E’ un peccato. Quando ti ritrovi nel mondo del tutto e subito, dell’egocentrismo totale, del tanto l’altro mi vuole sempre fregare.
Alla fine, il più bello: il 90% di queste persone diventa uno stalker che si pente, che nella realtà dei fatti si è rivolto anche ad aziende aspettandosi dal più grosso un prezzo minore. Un po’ come la differenza tra supermercato ed alimentari. Ed invece no! Il più grande, l’azienda, è lei che gli chiede 50’000 euro in più di me.
Sarebbe bello spiegare a queste persone che quando si richiede un programmatore per un mese prima di tutto devi pagarlo pensando al lordo e, seconda cosa, il tizio a caso, tipo me, deve pagare anche tutto ciò che è al di fuori delle tasse: computer, bollette, ufficio, telefono, connessione, formazione, commercialista.
Pensa un po’, in ogni caso tu che poi recuperi pure l’iva alla fine mi paghi meno di un tuo dipendente spesso e volentieri. Ma questo non ti basta. Sono tutti alla ricerca del cugino che per 100 euro riesce sempre a far tutto.
E va bene..
Lo sappiamo che il cugino se ne sbatte del fatto che lui non sa nemmeno cosa sia il TFR, ne cosa vuol dire andare in malattia, ne cosa siano le ferie perché spesso ha 16 anni e si fa già 3 mesi estivi, 3 settimane a Natale e 1 a Pasqua. Il cugino ha il computer comprato dalla madre, così come lo smartphone ed il motorino. Il cugino non va dai clienti con la sua auto e la benzina del motorino la paga il padre. Il cugino fa tutto in nero, ma poi in Italia va sempre tutto male no?
Goditi questo rapido video, magari già lo hai visto, ma a me piace sempre guardarlo 🙂
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Perfettamente d’accordo con te.
Lavorando in questo settore da ormai 1000 anni (percepiti) ho una politica (che definisco proprio con questo termine al cliente) molto semplice: dal mio studio un “programma” non esce se prima non lo si è pagato interamente.
Ovviamente questo atteggiamento lo si può tenere esclusivamente se si lavora in modo professionale, si rispettano le consegne, gli appuntamenti, la parola data…deve essere uno scambio, posso pretendere correttezza solo se io stesso sono corretto con il cliente.