Ogni anno, migliaia di videogiochi vengono lanciati sul mercato, pronti a conquistare il favore del pubblico che ama giocare su console, mobile e pc.
L’enorme mole di produzioni presenti sul mercato non deve però trarre in inganno, nonostante la creazione di un gioco possa sembrare un processo semplice, si tratta invece di un’attività complessa che coinvolge più discipline che lavorano insieme.
Ma come nasce un videogioco? Quali sono i processi fondamentali che permettono ad un team di sviluppo di trasformare un’idea iniziale in un prodotto finito? Non c’è una risposta universale a queste domande, però esiste una routine piuttosto simile per tutti i progetti, che si tratti di videogame per mobile, di videogiochi indie o di grosse produzioni realizzate da studi internazionali.
Le tre fasi di sviluppo di un videogioco
Lo sviluppo di un videogioco è tipicamente suddiviso in tre fasi, denominate pipeline: pre-produzione, produzione e post-produzione.
Nella fase di pre-produzione vengono stabiliti gli elementi chiave del progetto: che tipo di videogioco è, a quale pubblico si rivolge, la differenze con i prodotti concorrenti e le piattaforme di destinazione, oltre alla tipologia di monetizzazione che adotterà.
Durante la fase di pre-produzione vengono inoltre testate tutte le idee, mediante dei prototipi, ed eventualmente scartate se non rientrano nei tempi e nei costi stabiliti.
Finita questa fase, che generalmente dura qualche settimana o mese (e nelle produzioni più importanti anche uno o due anni), si passa al vero e proprio sviluppo del videogame, in cui i game programmer, gli artisti, i tecnici del suono e i designer lavorano attivamente affinché il gioco diventi un prodotto completo e giocabile. Questa fase è generalmente molto lunga, sia a livello di tempo che di risorse investite.
Man mano che lo sviluppo procede, vengono realizzate delle versioni del videogioco sempre più mature e vicine alla versione completa, strutturate in sottofasi (pre-alpha, alpha, beta) che vengono testate da un gruppo di persone (definite beta tester) al fine di scoprire, e risolvere, eventuali criticità, problemi e sbilanciamenti. Tutte queste fasi fanno parte di un unico filone chiamato post-produzione.
Qualunque sia la fase che andiamo a considerare, il game programmer (più genericamente chiamato programmatore) ricopre un ruolo fondamentale, poichè funge da collante con tutte le altre figure professionali che lavorano nel team di sviluppo.
Cosa fa concretamente un programmatore?
Il game programmer riceve le specifiche del gioco dai game designer, le integra con le visioni creative dei game artist (2D e 3D) e con i suoni, e rende il tutto un prodotto giocabile.
Per fare questo sono necessarie skill matematiche e conoscenza della fisica, logica matematica e conoscenza informatica, in particolare nel campo dei linguaggi di programmazione (come C# o C++), dei linguaggi di scripting e delle interfacce di programmazione delle applicazioni (API).
In più è necessario conoscere in maniera approfondita motori grafici come Unity o Unreal, i diversi sistemi operativi e i software di sviluppo, i compilatori e i debugger.
I diversi ruoli del game programmer
La programmazione è un lavoro complesso che include molti aspetti, per questo – a seconda delle dimensioni del progetto, delle attitudini personali e delle competenze acquisite – il game programmer può ricoprire ruoli diversi. Alcune delle principali specializzazioni includono:
- AI programmer – Sviluppa e gestisce l’intelligenza artificiale dei personaggi e degli elementi di gioco. Lavora in collaborazione con i game designer per riprodurre i comportamenti desiderati.
- Back-end programmer – Progetta i database centrali e le modalità di comunicazione tra gioco e database.
- Graphic programmer – Crea il codice che gestisce la grafica. Lavora in collaborazione con il technical artist sulla pipeline di produzione artistica.
- Network programmer – Implementa gli aspetti relativi al multiplayer. Si occupa dello sviluppo delle funzionalità di rete del gioco, del motore multiplayer e dell’ottimizzazione delle prestazioni online.
- Physics programmer – Crea e ottimizza le simulazioni fisiche del gioco (gravità, collisioni tra oggetti di gioco, traiettorie, controllo dei veicoli).
- Audio programmer – Scrive il codice che gestisce il suono all’interno del gioco. Lavora in collaborazione con l’audio designer.
Se è vero che il miglior consiglio per diventare programmatore è iniziare a programmare – non importa se si tratta di piccolo progetto personale che magari non arriva al termine – è anche vero che in un settore così competitivo e in continuo mutamento è necessario alzare il livello delle proprie competenze.
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